Documento sul Congresso del Partito Democratico

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Documento sul Congresso del Partito Democratico

7 Ottobre 2009 Uncategorized 0

CONGRESSO DEL PARTITO DEMOCRATICO – 26 SETTEMBRE 2009

Circolo di Mirano (Venezia)

 

Oggi ci troviamo di fronte ad una sfida: quella di fare del Congresso un momento di incontro e confronto di idee, progetti, visioni, programmi diversi, un momento in cui coltivare le diversità culturali come una ricchezza, cercando e trovando la sintesi.

L’adesione alle  mozioni dei candidati alla segreteria nazionale del PD non è avvenuta secondo le vecchie appartenenze partitiche: Il Congresso ha visto l’intrecciarsi di culture e tradizioni diverse, sulla base di proposte politiche e non di ideologie. Occorre che anche in fase post congressuale il partito punti alla  realizzazione di un dialogo costruttivo attraverso il confronto di diversi punti di vista e l’incontro di idee e di proposte  tra loro diverse, senza che ciò si riduca al frazionamento del partito in prese di posizione di natura correntizia.

Diversità non significa non scegliere, significa dialogare, accettarsi e poi decidere. Così esaltiamo un valore fondante del PD: la democrazia.

 

Il PD che abbiamo  in mente è un PD che accolga il contributo di tante realtà (produttive, culturali e sociali), che preveda e realizzi forum tematici, luoghi di confronto reale, di elaborazione di proposte, di valorizzazione di risorse umane e professionali.

 Un PD aperto ai cittadini in generale,  in grado di parlare alle persone, in modo comprensibile, coerente e con una sola  voce, che guardi alle loro esigenze ma che non si limiti a dire loro quello che vogliono sentirsi dire, ma spieghi le nostre proposte migliori.

Un partito federato, in grado di coniugare radicamento territoriale e dialogo con altri soggetti, proponendosi però come punto di riferimento prossimo per quanti abbiano problemi che la politica può risolvere.

Un PD che elabori un progetto, promuova idee, valori, programmi, e si presenti con una idea precisa e coerente, sui veri temi della nostra società: welfare, sanità, istruzione, lavoro, famiglia, ambiente.

Un PD che elimini il binomio immigrazione-sicurezza e lo sostituisca con quello immigrazione-integrazione,  nell’esigenza del fondamentale rispetto dei diritti umani e di una cultura umanitaria.

Un Partito che abbia un codice etico, fatto di regole che non siano rappresentate da eccezioni. Un codice efficace che preveda divieti di cumuli delle cariche, limiti ai mandati istituzionali e politici per favorire il ricambio della classe dirigente, e promuova la formazione di una classe politica che accompagni al proprio lavoro l’ impegno politico.

Un PD che si organizzi al suo interno tenendo conto di due fondamentali esigenze:

         realizzazione di una ampia partecipazione

         creazione di organismi snelli in grado di attivarsi rapidamente e in modo efficace

Un Partito che per Mirano assuma l’impegno di elaborare un programma di iniziative finalizzate a rafforzare l’opposizione alla attuale Giunta e di costruire una piattaforma di proposte concrete per il governo del Comune, della Provincia di Venezia, e della Regione, anche attraverso il confronto con altre forze politiche, con le associazioni e con quei gruppi di elettorato che avevano dato fiducia ai partiti di centrodestra.

Questo è il Pd che abbiamo in mente.

 

 

Raffaele Bertoldo

Enrico Fardin

Elena Giubilato

Anna Gnata

Vanni Niero

Maria Rosa Pavanello

Marta Ribon

Giuseppe Salviato

Francesco Stevanato

Annalucia Tarzia

Emanuele Bonaldi

 

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