Riorganizzazione sindaco cappelletto.
A rischio i servizi per il cittadino
L’Amministrazione Cappelletto, con una delibera di giunta del 10 Luglio 2009 n.130 palesemente illegittima in quanto ha spogliato il consiglio comunale di competenze ad esso demandate dalla legge, ha dato avvio ad una riorganizzazione totale degli uffici comunali e a un rimescolamento delle posizioni di dirigenti e funzionari. Una riorganizzazione annunciata, in pubblica assemblea dei dipendenti, con queste parole dall’Assessore Baschiera: “abbiamo avuto richieste di tagliare molte teste ma siamo stati buoni ….” Forse l’Assessore dovrebbe dire chi ha chiesto di tagliare le teste dei funzionari e per quali motivi ( non è forse intimidazione ..).
Questo e’ l’ultimo atto di un percorso di distruzione di un Comune modello per la quantità e la qualità dei suoi servizi.
Le tappe precedenti:
1. Ottobre 2008: proposta di creazione di una società a capitale pubblico per esternalizzare tutto il settore dei lavori pubblici, subito accantonata per la sua manifesta inutilità ed antieconomicità;
2. Fine novembre: dimissioni del dirigente del servizio economico-finanziario e bocciatura in giunta di una proposta di delibera di conferimento di un incarico di consulenza, concordato con il Sindaco, allo stesso funzionario.
3. Tra Gennaio e Febbraio: alcuni incontri con le RSU e i Sindacati territoriali ai quali vengono presentanti 4 diversi organigrammi in contrasto tra loro, con l’apparente intento di ascolto e di approccio collaborativo per una riorganizzazione che renda più efficiente la macchina comunale.
4. A febbraio viene adottata una delibera di giunta.Poi nulla, tutto rimandato forse a causa delle elezioni
5. Ad Giugno il comandante della Polizia Locale lascia il suo incarico, dopo un fitto scambio di accuse di illegittimità degli atti.
E questi sono solo i primi risultati della politica di gestione del personale e delle risorse umane da parte di questa Amministrazione.
La chiamano Riorganizzazione ma in verità è una “disorganizzazione” senza uno scopo che sia confessabile, senza una ragione che vada a vantaggio del cittadino. L’unico risultato tangibile sarà il rallentamento e la paralisi del funzionamento degli uffici comunali che come è ovvio si ripercuoteranno sui cittadini. Dipendenti con esperienza pluridecennale hanno visto cambiate le proprie mansioni, altri non sanno dove saranno collocati, alcuni esempi: la direttrice della biblioteca , vincitrice di regolare concorso e con obiettivi di risultato sempre ai massimi livelli in questi anni, viene trasferita all’ufficio progettazione opere pubbliche e viene sostituita con il funzionario che si è occupato finora di sport e casa, il quale a sua volta sostituirà anche un funzionario dalla quarantennale esperienza e che è stato il promotore di attività culturali che hanno dato lustro alla nostra città, e quest’ultimo al gabinetto del Sindaco.
Qual’è lo scopo di tutto questo se uno scopo c’è?
Questa non può essere efficienza, chi cancellerebbe con così tanta leggerezza, professionalità, competenze provate e radicate?
Non può essere l’obiettivo di favorire i cittadini, i quali si troveranno di fronte una macchina comunale disgregata che dovrà ripartire da zero.
E allora se non c’è una motivazione palese deve esserci una motivazione inconfessata: la legge ha stabilito che i politici danno gli indirizzi e i dirigenti si occupano di realizzare quegli indirizzi con atti di gestione. In questo modo non spettava più ai politici, che possono avere interessi che vanno al di là della buona amministrazione, decidere ad esempio quale azienda vince quel appalto per la manutenzione del verde o che è la tal tipografia che dovrà stampare le affissioni del comune. E’ evidente però che se quei dirigenti o funzionari sono nuovi nel campo o se la gran parte delle competenze dirigenziali e gestionali sono (illegittimamente a nostro parere) trasferite al direttore generale, che è nominato non da un concorso ma dal Sindaco, in questa maniera sarà più difficile dire di no alle pressioni politiche. Ricordiamo che il Direttore Generale nominato direttamente dal Sindaco non ha nessuna competenza su come si gestisce un Comune, in quanto proviene dal settore bancario, dove sembra abbia avuto anche qualche problema con l’autorità di controllo.
E’ QUESTO LO SCOPO DEL SINDACO CAPPELLETTO?
E se non è questo e non vedendosi altre ragioni non è meglio che si concentri a “riorganizzare” solo la sua inefficiente giunta che dopo solo un anno e un’elezione provinciale disastrosa per la sua maggioranza ha bisogno di un rimpasto, che è un’ammissione di un desolante e precoce fallimento e lasci stare un Comune che funziona o che almeno fino a che non è arrivato lui funzionava: con tutta probabilità l’unica persona da spostare ad altro incarico è lui.
I CONSIGLIERI DEL PARTITO DEMOCRATICO: Paolo Zanardi,Maria Rosa Pavanello,Giuseppe Salviato, Roberto Artuso,Roberto Salviato, Gabriele Petrolito, Pierluigi Brillo